Tacchi in mano
e piedi nudi
sul marmo gelido
e troppo rumoroso,
quando l’indice
cela un sorriso
intimandomi
un atroce silenzio,
troppo vasto
per la mia tenue ombra.
Vorrei urlarti
qualcosa senza senso:
un grido primordiale
con la dirompenza
di una cascata,
con l’immortalità
della zanzara.
Ti bacio soltanto:
nell’umido dei fiati
la nostra storia.