
Beh… i giorni successivi alla fine del XII Congresso Certi Diritti, Milano, 23-25 novembre 2018 non si può che sentire una certa sensazione di compiacimento… anche se meramente intellettuale e non sessuale. Tanti contenuti e tante proposte – che hanno a che fare con l’intimo di ognuno – si sono alternati nel corso degli interventi e dei panel.
In questa contemporaneità difficile, dove tante sono le correnti retrograde, esce da questo Congresso di Certi Diritti un gruppo dirigente militante e anarchico che dovrà governare la nave nei prossimi dodici mesi. Persone che hanno dimostrato sul campo i loro metodi e i loro meriti da militanti tout court. Questa dirigenza avrà l’arduo compito (che credo si trasformerà in un grande merito) di rilanciare le battaglie dell’Associazione al futuro.
Di questa due giorni tanti sono i ricordi e tanti i temi… ore di dibattiti di cui vale senz’altro la pena riascoltare le parti più salienti su Radio Radicale per chi era presente… e tutto il Congresso per chi era assente. Innanzitutto la presentazione del bel volume “Il lungo inverno democratico nella Russia di Putin” curato da Yuri Guaiana, dove si è parlato di battaglie vere… lotte di corpi e per i corpi… e quindi battaglie per la democrazia e per le libertà con il grande contributo intellettuale di Anna Zafesova, ovvero una delle voci più esperte della cultura e dei limiti democratici sovietici.
Incisivo l’intervento e la volontà di servizio di Michele Usuelli che ci ricorda quanto sia all’ordine del giorno la battaglia, principalmente culturale, che sta portando avanti nell’universo radicale per quel famoso “rientro dolce” di pannelliana memoria, che dovrebbe portare nel dibattito mondiale la necessità di un family planning, inteso come un volontario accesso alla libera contraccezione. La battaglia ha valenze culturali, ecologiche, mediche e umanitarie… che non possono essere posticipate a meno che non si voglia giungere a un triste “punto di non ritorno” per l’intera umanità.
Competenze medico-chirurgiche e commozione, contrapposte ad attivismo intersex e commozione, sono state messe in campo durante la tavola rotonda sullo “Sviluppo Atipico dei Genitali”. Confronto aperto quello tra i due chirurghi pediatrici Giacinto Antonio Marrocco e Girolamo Mattioli e gli attivisti intersex, capitanati da Alessandro Comeni, dove è stato raggiunto il picco del dialogo non-violento di pura origine radicale: dove entrambe le parti in causa hanno dimostrato grande apertura mentale e una mano tesa nei confronti dell’altra parte… con lo scopo e l’obiettivo di costruire un percorso comune che abbia sempre il benessere della persona – presente e futuro – al centro del proprio mirino.
Intensa e transnazionale la partecipazione di Mounir Baatour, che ci ha parlato della situazione della liberazione sessuale delle persone LGBT in Tunisia e di come nel suo paese sia stata impostata, in un contesto chiaramente difficile, la lotta per i diritti sessuali.
Marco Cappato col suo metodo radicale – allo stesso tempo eclettico e tagliente – richiama i Congressisti alla necessità di allargare gli orizzonti dell’Associazione, al fine di non farne solo un “sindacato” di una minoranza, ovvero dell’emancipazione LGBT, ma di renderla uno strumento che possa garantire i diritti e le “libertà sessuali per il 100% dei cittadini”. A questo proposito, come spesso ha fatto negli ultimi tempi, ci ha invitato a rivolgere la nostra attenzione sulla prospettiva della ricostruzione di una “galassia radicale” che sia in grado di tenere insieme e coordinare le battaglie per le libertà condotte da – a titolo esemplificativo e non esaustivo – Radicali Italiani, Associazione Luca Coscioni e Certi Diritti.
Nel suo intervento Antonella Soldo ci invita a riflettere su come le libertà sessuali vivono di quell’ossimoro tra “desiderio e dolore” e di come il discorso partendo da qui si allarghi l’orizzonte sulle libertà a 360°, individuando come oggi il potere si faccia sempre più dominio e controllo sui corpi delle persone. La Tesoriera di Radicali Italiani, a questo proposito, ha invitato il Congresso a non abbassare la guardia nei confronti di quelle libertà già acquisite, che non vanno mai date per scontate, in quanto il potere tende sempre di più ad accelerare le sue spinte retrograde nel momento in cui ne individui le necessità per aumentare il suo “controllo”.
L’intervento del non-ecumenico Marco Perduca si rivolge in primis alle proibizioni che siamo costretti a subire e che sono certamente collegate a quella limitata libertà sessuale a cui l’Associazione Certi Diritti si rivolge principalmente con la sua azione. Altro cuore pulsante del problema appare, nelle sue parole, l’abuso di quel parlare costantemente di “crisi democratica”, mentre sarebbe più appropriato parlare di quella continua e sistematica violazione dei diritti civili, politici, economici, sociali e culturali di miliardi di persone: individuando nei diritti LGBT come nella legalizzazione dell’aborto e della cannabis, i tre pilastri della resistenza al “colpo di coda del regime” di profonda e lunga memoria radicale.
Pia Covre dedica, in linea con i propri interessi, l’attenzione sul lavoro sessuale, aspetto verso cui chi lotta per i diritti civili si rivolge da molti anni, ma che merita certamente un rilancio in ambito radicale vista l’importanza e il grande numero a livello italiano e mondiale di lavoratori e utenti. Una battaglia di legalizzazione dedicata nei confronti della prostituzione, maschile e femminile, meriterebbe certamente di rientrare nel novero delle lotte dei vari soggetti radicali.
L’intervento di Barbara Bonvicini, neo-Presidente di Radicali Italiani, pone un altro importante richiamo alla valenza del corpo nell’azione e nella lotta politica… ancora più importante questo quando si entra nella sessualità, ovvero, nell’intimità più profonda delle persone. Importante anche il suo richiamo alla ricerca delle sinergie dell’Associazione col resto del mondo radicale – sia esso territoriale o tematico – al fine di dare vita a quelle battaglie che riguardano la libertà sessuale di ognuno di noi con quella “identità non identitaria” che ci contraddistingue.
Interessantissimo l’ultimo panel del Congresso che si è occupato di mostrare situazioni piuttosto note da alternativi punti di vista: infatti prima Claudio Uberti e poi Giulia Crivellini si sono occupati di analizzare il movimento dietro #MeToo collegandolo alla vita e alla libertà sessuali dei minori. Qual è il confine tra libera espressione della propria sessualità, la violenza sessuale e/o la violenza su minori? Tante sono le variabili che spesso dimentichiamo e che sono riemerse in questi interventi… menomale esiste Radio Radicale in modo che questo patrimonio resti a disposizione di tutti e non dei pochi eletti presenti.
Infine la replica, bella e corposa, del Segretario dell’Associazione, Leonardo Monaco, mi sentirei di riassumerla nelle frasi: “…è soprattutto una battaglia globale di autodeterminazione e conoscenza delle proprie facoltà e delle proprie libertà sessuali… della libertà di non essere genitore… […] …perché sia l’una che l’altra faccia… la bellezza di poter essere genitore e la bellezza di non essere genitore… hanno un senso solamente quando queste non sono l’imposizione da parte del potente di turno…”
La mia riflessione finale, aldilà dei dovuti complimenti per la qualità del Congresso e del dovuto in bocca a lupo alla dirigenza eletta, è in linea con diversi interventi degli oratori: fare di Certi Diritti il grimaldello radicale per scassinare il complesso di porte che ci separano dai nostri diritti e dalle nostre libertà afferenti alla sfera sessuale. Rendendo l’Associazione lo strumento che difende e amplifica le libertà di TUTTI i cittadini nella più profonda intimità (siano essi eterosessuali, omosessuali, transgender, intersex, bisessuali, impotenti…), rifuggendo dal quel rischio comune a tante associazioni di diventare il “sindacato” di una minoranza.
Pace & Amore Compagni